Musei d’artigianato in Piemonte – parte 1a
In Piemonte nonostante il forte sviluppo industriale avvenuto nei secoli scorsi si è cercato di mantenere e far rivivere le numerose forme d’artigianato e mestieri di un tempo, attraverso attività culturali e installazioni museali sparse nel territorio.
Nella provincia di Torino il mestiere del mastro ramaio era molto diffuso ad Alpette, nella valle dell’Orco e Val Soana grazie alla presenza di cinque miniere di rame. Non a caso Alpette era chiamata la terra dei mastri ramai e le vie del paese erano animate dal tintinnio dei martelli che modellavano interamente a mano il rame semilavorato portato dalla varie fucine della zona.
Oggi con il Museo del Rame ad Alpette e il Museo Fucina da Rame a Ronco Canavese si vogliono mettere in evidenza le fasi e la storia di queste lavorazioni. Nel primo si può ammirare il lavoro dei maestri ramai alpettesi attraverso un’esposizione di 800 pezzi suddivisi in quattro categorie:
- Oggetti in rame del fine 1800 utilizzati per uso domestico e per la lavorazione del latte
- Oggetti utilizzati per il lavoro contadino attrezzature per la lavorazione del rame
- Laboratorio della scuola del rame con attrezzature originali per la lavorazione e dimostrazione pratica
Nel secondo, in un opificio del ‘600 adibito allo scopo, sarà possibile visitare la fucina del rame e ripercorrere idealmente le antiche fasi del processo lavorativo dello stesso, le tecniche siderurgiche del periodo pre-industriale e gli usi nella vita quotidiana dei prodotti finiti attraverso contenuti multimediali presenti nei laboratori didattici.
Sempre nella provincia di Torino, a Chieri, troviamo il Museo del Tessile, sorto nel 1997 con l’intento di promuovere la tradizione del tessile chierese, risalente al XIII secolo, e valorizzare le aziende di tale polo produttivo. Oltre ai numerosi documenti che testimoniano il processo di rinnovamento tecnologico dell’industria tessile, i visitatori grazie alle collezioni private e donazioni d’imprenditori potranno vedere strumenti, filatoi, telai a mano e accessori utilizzati nelle fasi produttive.
Attualmente i più antichi telai presenti risalgono al XVI sec e l’organizzazione si pone l’obiettivo di riuscire a raccogliere ed esporre anche le altre macchine tessili fino ad arrivare a quelle di metà ‘900 mettendo in evidenza i vari percorsi d’ammodernamento tecnologico. Un’attenzione particolare si ha anche per le macchine del periodo 1830-1910, che hanno ricevuto un profondo ammodernamento tecnologico, grazie al passaggio dalla forza motrice manuale a quella elettrica.
A meno di 50 km, per la precisione a Pianezza, avrete la possibilità di assistere alle varie fasi della lavorazione manuale della tessitura, cordoneria e a lavorazioni al banco dell’antica fabbrica della Passamaneria Vittorio Massia, che dal 1843 produce e restaura passamanerie e tessuti pregiati.
Nella prima parte dei locali, dedicata alla tecnica e alla produzione, il visitatore potrà vedere i telai che in ordine cronologico e tecnologico hanno caratterizzato l’evoluzione tecnica intrapresa dall’industria tessile negli ultimi tre secoli, come :
- Telaio a mano con montatura a quattro licci (1780)
- Telaio a mano con montatura a sei licci (1780)
- Telaio a mano (1780) con montatura Jacquard da 104 Marucchi (1860)
- Telaio a mano (1910) con montatura ratiera a 13 licci Marucchi (1840)
- Telaio a mano Marucchi (1880) con montatura Jacquard da 440 Mambretti (1900)
- Telaio per nastri Gilardi con montatura Jacquard da 440 Mambretti (1920)
- Telai a crochet con le varie tipologie per la tessitura di galloni e frange (1940)
- Numerose macchine di supporto per la fabbricazione di semilavorati
Inoltre potrà assistere alle varie fasi produttive e tecniche di produzione al banco, dalla preparazione dei semilavorati all’assemblaggio finale, che si potranno svolgere al momento della visita.
La seconda parte invece è rivolta alla parte espositiva, storica e bibliografica; sarà possibile consultare tutte le pubblicazioni inerenti la passamaneria ed ammirare diversi libri antichi sulla tessitura.
Ad Asti nell’antica certosa di Valmanera, costruita nel XI secolo, potrete trovare un museo realizzato con la collezione dell’arazzeria Scassa costituita da arazzi tessuti su bozzetti di quadri dei maggiori pittori italiani e stranieri: Cagli, Capogrossi, Casorati, De Chirico, Guttuso, Mastroianni, Mirko, Spazzapan, Tadini, Turcato, Vedova, Zancanaro, Dali’, Ernst, Kandinsky, Klee, Matisse e Miro’, realizzati coniugando la tradizione della tecnica ad alto liccio con i cartonati di grandi pittori italiani ed internazionali.
Tale struttura si propone sia di far conoscere il territorio astigiano che di trasmettere l’arte del maestro Scassa, anche attraverso l’istituzione di una scuola di formazione professionale d’arazzeria.
Ugo Scassa, arazziere e appassionato d’arte moderna, iniziò la sua attività di tessitore nel 1957, producendo prima tappeti solo su disegni di grandi artisti per poi passare alla produzione di arazzi.
Nel 1960 con la sua arazzeria riesce a farsi notare a livello nazionale vincendo il concorso per la decorazione del salone delle feste di prima classe della turbonave Leonardo Da Vinci. Da quel momento inizia una fortunata collaborazione con Corrado Cagli, pittore italiano (1910-1976) che lo porta nel corso degli anni ad un intenso lavoro di produzione, sino ad oggi di oltre 220 arazzi.
Per Maggiori Informazioni
Orari e aperture
Museo Fucina da Rame a Ronco Canavese
Fabbrica della Passamaneria Vittorio Massia
Collezione dell’arazzeria Scassa
Materiale fotografico tratto dai link precedenti e da www.tripadvisor.it / www.lastampa.it /
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