La Terra Incantata: tra sogno e realtà
La Terra Incantata è un luogo di sogni e colori realmente esistente il quel di Grottaglie, in provincia di Taranto. Più precisamente lungo la Gravina di San Giorgio, nel suggestivo quartiere delle ceramiche: uno dei quartieri dedicati alle arti ceramiche tra i più ricchi di storia; dove trova sede anche il Museo della Ceramica, sito nell’ala sud-orientale del Castello Episcopio e decine di laboratori e botteghe che oggi esportano in tutto il mondo l’artigianato locale.
Gianni e Donatello Spagnulo nel gennaio del 2000 decidono di aprire un laboratorio di ceramiche artistiche ed artigianali, proprio in questo quartiere. Entrambi diplomati all’ist. Statale d’ arte sez. ceramica, nel corso degli anni sono cresciuti, sviluppando diverse linee produttive dal fischietto, alla maiolica tradizionale, dalle riproduzioni d’arte al design.
Gianni e Donatello Spagnulo nel gennaio del 2000 decidono di aprire un laboratorio di ceramiche artistiche ed artigianali, proprio in questo quartiere. Entrambi diplomati all’ist. Statale d’ arte sez. ceramica, nel corso degli anni sono cresciuti, sviluppando diverse linee produttive dal fischietto, alla maiolica tradizionale, dalle riproduzioni d’arte al design.
Con le loro ultime collezioni intendono reinterpretare la ceramica Grottagliese, arricchendola dei contenuti e delle tematiche della pittura sacra e profana, esplorando linguaggi vicini e lontani della nostra cultura tradizionale, punti di partenza e stimolanti mondi visivi nei quali sviluppare percorsi creativi che si fondono nell’arte della terra e del fuoco.
I fratelli Spagnulo, ad esempio, hanno rivisitato il Pumo: tipico portafortuna della tradizione della città di Grottaglie. Si narra che il Pumo venga regalato come buon augurio a chi si trasferisce in una nuova casa o inizia una nuova attività. Generalmente ha uno sfondo di colore crema, verde scuro o giallo ocra. Gianni e Donatello hanno voluto reinterpretarlo includendo colori vividi e motivi artistici ispirati a delle opere figurative esistenti, come ad esempio “Il bacio” e “L’albero della vita” di Klimt. Si avvicinano alla pittura per conoscere nuovi orizzonti mai esplorati dalla classica idea di lavorazione della ceramica.
Altra rivisitazione è stata apportata al “Capasone”. Spiegano i fratelli Spagnulo: “Il capasone, detto anche zirre, è un recipiente di creta, simile ad una grande giara di colore giallo o giallo/bruno. Il termine deriva dall’aggettivo dialettale capase (capace) e indica il più capace, il più ampio di tutti i recipienti. In passato era usato, soprattutto in Puglia (nel dialetto locale Capès(e)) per conservare vino e, più raramente, olio. Oggi lo si trova spesso come decorazione da giardino. Oggi da contenitore per il vino il Capasone diventa la culla e cornice di pregiati vini, in una rielaborazione delle forme, gli oggetti della nostra ricca tradizione ceramica Grottagliese rivivono e si ridisegnano in una elegante commistione tra passato e moderno”.
I due fratelli ormai maestri artigiani si occupano anche di rivisitare l’arte sacra: “La collezione delle “Icone” è una rilettura unica e originale della cultura iconografica russo-bizantina. Le opere riproducono, in ceramica, le intense atmosfere delle originali non imitandone l’effetto pittorico ma conservandone il linguaggio tradizionale. Partendo dalle radici dell’icona sacra che nasce e si sviluppa nell’oriente ortodosso, la nostra ricerca ci conduce attraverso le testimonianze di una vastissima produzione di affreschi rupestri, nel cuore della storia religiosa dei territori Pugliesi.”
Ma gli oggetti creati dalle fantasiose mani di Gianni e Donatello che colpiscono di più sono senza dubbio i loro gufi e le loro civette.
Divertenti, colorati, irriverenti, innovativi ma con l’occhio strizzato alla tradizione pugliese. I fratelli spiegano: “Il Gufo e la Civetta sono il simbolo della saggezza e della sapienza. Nel Medioevo gli studenti sostenevano gli esami portando addosso amuleti a forma di gufo. Le civette, oltre a portare fortuna, possono anche essere sinonimo di protezione. In alcuni posti si usava cucire una piuma di civetta sul vestito delle spose come portafortuna, e in molte case c’era il cosiddetto “crepuscolo del mattino”, cioè un foro praticato subito sotto il tetto che serviva come nido per le civette, che così sarebbero state riconoscenti per l’ospitalità ed avrebbero tenuto lontano il male”.
Alla Design Week di Milano quest’anno c’era il padiglione della Regione Puglia e, tra i vari artigiani e aziende, erano presenti anche i ragazzi de La Terra Incantata che hanno collaborato al progetto “Hidden Circles”: una collezione di piatti decorati da Ubaldo Occhinegro e Micaela Pignatelli del MUA Studio Architettura e Design. I piatti sono in ceramica e sono stati realizzati nel laboratorio dei fratelli Spagnulo a Grottaglie (TA).
Quella dei fratelli Spagnulo è una ricerca costante di nuove espressioni in ceramica, vogliono andare oltre il classico concetto della ceramica usando nuovi elementi e suggestioni. Le loro creazioni puntano quindi ad un futuro di innovazione, non dimenticandosi mai delle loro radici, radici provenienti da “La Terra Incantata” pugliese.
MIDA 2024: la fiera dell’artigianato che non puoi perderti
Firenze, torna ARTIGIANATO E PALAZZO nella sua XXVIII edizione presso il Giardino Corsini
Lucrezia Piscopo Art, progetto vincitore della finale regionale del Lazio MarteLive 2021
Intervista a Federica Rezzi G, vincitrice della finale Lazio MarteLive 2021
Dalla tradizione ad oggi, un regalo speciale per un professionista speciale
Le bellissime opere di Klimt sulle uova in ceramica de La Terra incantata