“Giardini di seta – Vittorio Accornero per Gucci” La Mostra
Gli storici foulard di Gucci in una splendida mostra
La mostra “Giardini di seta – Vittorio Accornero per Gucci” è un progetto della casa editrice Agave di Sassari e si avvale della collaborazione del Museo Gucci di Firenze. Già realizzata a Sassari ed Alessandria, la mostra ha rappresentato l’Italia alla Fiera del libro di Pechino nel 2012.
Oggetto della mostra e del catalogo è l’opera svolta per la Maison Gucci dall’artista piemontese Vittorio Accornero, durante gli anni sessanta e settanta dello scorso secolo. Una collezione di circa settanta foulard, fra i quali il celebre Flora, uno dei trade-marks della Maison.
Si tratta di una mostra e di un catalogo di grande freschezza e godibilità, rappresentativa di un periodo storico fra i più rilevanti per il design e la moda italiani, fra i punti di riferimento per l’affermazione nell’immaginario collettivo di un’idea vincente di stile italiano.
I foulard delle star
I foulard disegnati per Gucci da Vittorio Accornero sono stati parte indispensabile del guardaroba delle donne eleganti negli anni Sessanta e Settanta. Indossati da icone femminili così diverse come Grace Kelly, Jacqueline Onassis, Sofia Loren e Monica Vitti, queste frivolezze squisite oggi sono oggetti ambiti e ricercati dai collezionisti, ma non solo: rappresentano anche un capitolo a sé nella storia di questo accessorio di moda.
La mostra presenta per la prima volta una ricca selezione dei circa 80 foulard realizzati dall’artista nel corso di un ventennio di collaborazione con la ditta fiorentina, dal 1960 al 1981.
Vittorio Accornero e Gucci Vittorio Accornero de Testa è una delle firme di primo piano dell’illustrazione italiana del Novecento. Viene chiamato a collaborare con Gucci nel 1960 da Rodolfo Gucci, figlio del capostipite dell’azienda. Le prime serie di foulard da lui create si incentrano su temi legati al viaggio e all’equitazione (la Gucci nasceva nel 1922 come azienda di pelletterie, produttrice di articoli di valigeria e di selleria) come treni, tram, diligenze, carrozze, e su altri soggetti quali i pompieri e le bottiglie con velieri. A segnare una svolta è, nel 1966, il celebre foulard Flora creato per Grace Kelly. La leggenda narra che Rodolfo Gucci avesse domandato alla principessa di Monaco, in visita al negozio milanese della ditta, cosa volesse in dono, sentendosi chiedere un foulard floreale a colori vivaci. Ma in tutta la produzione Gucci mancava un modello con una fantasia del genere: Rodolfo corse quindi da Accornero che ne disegnò uno in una sola notte. Nasceva così Flora, ispirato all’omonima figura femminile nella Primavera di Botticelli: una strepitosa pioggia di bouquet di fiori di tutte le stagioni, minuziosamente descritti, in un caleidoscopio di smaglianti colori.
Flora era destinato a diventare un cult della moda, oggetto del desiderio per generazioni di donne; il suo disegno sarebbe stato ripreso anni dopo dalla Gucci (ormai passata sotto il controllo del gruppo Pinault), e ancora oggi lo si ritrova applicato a borse, scarpe, gioielli e vestiti. Ma soprattutto, il mitico disegno creato per Grace Kelly doveva segnare una svolta nella produzione di foulard. Per tutti gli anni Sessanta e Settanta i foulard di Gucci rappresentano il fascino discreto del “classico dell’abbigliamento” e, grazie all’opera di Accornero che introduce il concetto della stagionalità nei motivi decorativi, entrano a pieno titolo nel circuito della moda.
Disegnato per Grace Kelly, è il modello che segna una svolta nella produzione di Gucci. La leggenda narra che Rodolfo Gucci avesse domandato alla principessa di Monaco, in visita al suo negozio milanese, cosa volesse in dono, sentendosi chiedere un foulard floreale a colori vivaci. Poiché nello stock Gucci mancava una fantasia del genere, Rodolfo si rivolse ad Accornero che ne disegnò uno in una sola notte. Il soggetto – una strepitosa pioggia di bouquet di fiori di tutte le stagioni, minuziosamente descritti, in un caleidoscopio di smaglianti colori – ispirato all’omonima figura femminile nella Primavera di Botticelli, è un omaggio a Firenze e alle origini fiorentine dell’azienda. La novità del tema floreale, diverso dal solito repertorio viaggi-caccia-sport legato all’identità della ditta, l’inedita composizione unitaria invece che formata dalla ripetizione di sezioni speculari, l’accresciuta gamma dei colori, ne fanno una pietra miliare nella storia di questo accessorio di moda. Il motivo di Flora è stato ripreso recentemente da Frida Giannini, designer della Gucci, ed è tuttora applicato a varie categorie di oggetti.
Altro modello capitale nella storia dell’azienda, questa volta di soggetto autunnale e con splendidi toni di gialli, ocra e marrone. La stagionalizzazione dei motivi, introdotta con Flora e l’adozione dei temi floreali, sarebbe divenuta una costante nella produzione Gucci.
Vittorio Accornero
Vittorio Accornero de Testa (Casale Monferrato, 1896 – Milano, 1982) è uno dei protagonisti dell’illustrazione italiana dagli anni Venti ai Cin- quanta, collaboratore (inizialmente sotto lo pseudonimo di Max Ninon) di riviste prestigiose come L’Illustrazione Italiana, La Lettura, Grazia, Il Secolo XX e autore delle tavole di circa 60 volumi pubblicati da Mondadori, Mursia, Hoepli e altre importanti case editrici. Tra gli anni Venti e i Trenta collabora spesso con la moglie, l’illustratrice Edina Altara, firmando “Edina e Ninon”. A metà degli anni Trenta, dopo essersi affacciato al mondo del cinema, come scenografo e costumista di film di Guido Brignone e Augusto Genina, comincia a lavorare per la Scala: sue le scene e i costumi delle rappresentazioni allestite in quel periodo dal teatro milanese di Marcello di Giordano, Nina pazza d’amore di Paisiello, I cantori di Norimberga di Wagner, La Bohème di Puccini, ecc. Negli anni Cinquanta si dedica alla pittura, con uno stile di esasperato naturalismo memore dei modi di Sciltian.
Il rapporto con Gucci si protrae fino alle soglie della morte dell’artista; quale riconoscimento per il suo contributo creativo, destinato a segnare irrevocabilmente il look dell’azienda, la Gucci lo nomina nel 1981 “cavaliere del lavoro Gucci”, gli dedicandogli una coppa celebrativa della sua lunga collaborazione.
I Giardini di Seta
Gli storici foulard di Gucci in una splendida mostra
La mostra presenta per la prima volta 40 foulard originali dell’epoca, in cornici di dimensioni cm 100×100 corredati da 10 pannelli esplicativi, per uno sviluppo lineare di circa 80 metri di percorso espositivo. La mostra può essere completata con una parte introduttiva dedicata a Vittorio Accornero nella quale è possibile esporre illustrazioni originali, fotografie, stampe e oggetti di proprietà dell’artista.
A corredo della mostra è possibile realizzare una esposizione di menù di bordo degli anni Venti e Trenta, realizzati dall’artista per i più prestigiosi transatlantici e navi da crociera dell’epoca. Il catalogo Giardini di seta – Vittorio Accornero per Gucci (1960 – 1981). È una piccola opera, alla quale Agave Edizioni ha prestato cura ed attenzione, sopratutto perché l’opera di Vittorio Accornero, che per la prima volta è stata esposta come un unicum creativo, merita davvero di essere valorizzata. Viene regolarmente venduto presso il Museo Gucci di Firenze nella versione italiana ed inglese ed è in lavorazione l’edizione cinese.
Relativamente semplice nel disegno, è però di grande effetto per la luminosità madreperlacea del colore. Il soggetto delle piante acquatiche si ritrova in diverse tavole dell’Accornero illustratore di libri per l’infanzia.
Stravaganti acconciature di piume e gemme servono a distinguere le personificazioni delle Stagioni in questo modello particolarmente femminile e vezzoso. Si noti il dettaglio delle lunghe capigliature formanti cornice, e del cartoncino con il marchio Gucci tenuto in mano dall’Inverno. Negli appunti di Accornero un foulard dal titolo Le Quattro Stagioni è riferito al 1976, ma deve trattarsi di un altro disegno; in questo caso lo stile fa propendere per una datazione anteriore.