Creazioni Satodà – L’artigianato sardo all’insegna delle tradizioni
Creazioni Satodà nasce dalla passione per l’artigianato, le opere progettate e disegnate a mano e dal grande amore di Sandro Cadinu per la famiglia che lo hanno portato, nel 1997, a dar vita alla sua attività artigianale a Mamoiada, in Sardegna.
Satodà è l’acronimo del nome di Sandro con quelli di sua moglie e di suo figlio e rappresenta una passione nella lavorazione artigianale, diventata ben presto un vero e proprio lavoro ed oggi la sua attività principale. La falegnameria, Creazioni Satodà, nonché vera e propria azienda artigianale, ha sede nel cuore della Sardegna, posto perfetto per lavorare il legno e materie di prima qualità come vetro, cuoio e resina, realizzando oggetti di grande valore e design, ispirati alla cultura e alla tradizione della Sardegna.
Per realizzare i suoi manufatti, Sandro, utilizza diverse tecniche, rispondendo così alle più disparate esigenze specifiche della sua clientela. A prescindere dalla tecnica utilizzata, comunque, le sue lavorazioni partono sempre dalle tecniche della tradizione sarda per essere spesso rivisitate, al fine di ottenere pezzi di artigianato unici, belli, funzionali e durevoli nel tempo.
Infatti, personalizza le sue opere a seconda della fantasia, dei formati, delle colorazioni e delle richieste più particolari della sua clientela, senza mai allontanarsi dal suo stile e dalla tradizione.
Tra gli articoli realizzati da Creazioni Satodà, quelli che hanno riscosso un maggior apprezzamento, con richieste venute un po’ da tutta Europa su Madeinitalyfor.me, sono i Comodini Sospesi e le tradizionalissime maschere in cuoio o legno del carnevale Sardo.
I comodini, essendo appunto sospesi, oltre ad essere molto particolari nelle loro decorazioni e forme, consentono una gestione diversa, “atipica” e più creativa degli spazi. Permettono di arredare con stile ma senza ingombrare. Sono realizzati in diversi formati e decorazioni, attraverso un particolare processo di realizzazione e possono essere richiesti con o senza incisioni tipiche sarde.
Le maschere, invece, rappresentano quanto di più tipico e tradizionale si produca sull’isola. Tipiche del carnevale di Mamoiada (NU), prevedono una lavorazione particolare e minuziosa e vengono realizzate in due tipologie: quelle in legno e resina, con una lavorazione di intaglio sul legno e quelle in cuoio che sono realizzate invece su stampi in legno che vengono creati direttamente dall’artigiano per poi modellarci sopra la pelle con minuziosa attenzione.
Le maschere tradizionali del carnevale di Mamoiada, al di là delle differenti espressioni del viso, si distinguono in 2 tipologie quelle dei Mamuthones e quelle degli Issohadores. Le due maschere sono associate a 2 figure differenti che si distinguono sia per i vestiti che per il modo di mouoversi all’interno della processione: i primi procedono affaticati e in silenzio, i secondi vestono in modo colorato e danno movimento alla processione.
Questa antichissima tradizione sarda, data la sua particolarità, merita qualche parola in più: le maschere Mamuthones sono nere o marroni, vengono legate al viso mediante cinghiette in cuoio e contornati da un fazzoletto di foggia femminile. Il corpo di chi indossa la maschera viene ricoperto da pelli di pecora nera (mastruca) e sulla schiena vengono sistemati una serie di campanacci (carriga). L’intera maschera nasce da rituali antichi, dai riti di fertilità e di eliminazione del male. Nella vita, ogni ciclo non può che avere inizio dall’eliminazione del vecchio: il cuoio, infatti, passando dal mondo animale al mondo inorganico, è la rappresentazione dell’animale che si sacrifica, reincarnandosi in una maschera. La maschera, a questo punto, risorgerà a nuova vita.
Gli Issohadores, al contrario, rappresentano un ruolo di dominanza rispetto ai Mamuthones. I vecchi di Mamoiada si riferiscono ai soggetti che indossano queste maschere come quelli “vestiti da turchi”, considerazione probabilmente derivante dai colori sgargianti indossati. L’abbigliamento degli Issohadores comprende: un copricapo realizzato in lana scura legato al mento con un fazzoletto colorato, la maschera bianca, larghi pantaloni e camicia di tela bianchi, bottoni in oro, sopraccalze di lana nera, scarponi in pelle e corpetto rosso. A tracolla, portano una cinghia in pelle e stoffa a cui sono legati alcuni sonagli. L’uso della maschera bianca è stato ripristinato nel 1996.
La bellezza e la ricchezza delle tradizioni della Sardegna, permettono a Sandro di realizzare oggetti di artigianato unici e molto particolari ma capaci di rimanere sempre attuali. Prendendo spunto dalla sua terra e portando avanti le usanze della Sardegna ma senza timore di reinventarsi per rispondere alle richieste specifiche di un pubblico, locale e internazionale, sempre più ampio.
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