Valentina Musiu nasce nel 1980 a Olia Speciosa, un piccolo paese vicino al mare, a sud della Sardegna, trascorrendo le sue estati in un piccolo villaggio di campagna tra i terreni e gli animali dei nonni, allevatori e agricoltori. Affascinata sin da piccola dall'arte ma costretta tuttavia a un percorso di studi totalmente diverso, a causa della lontananza del suo paesino dalla città, finiti gli studi superiori, si prende la sua rivincita frequentando il corso di fumetto della Bonelli Editore e la facoltà di Beni culturali all'università di Cagliari. In questo periodo frequenta un corso regionale attraverso il quale consegue il titolo di "Tecnico dei laboratori didattici" ed inizia una collaborazione con il museo del suo paese, dedicandosi all'organizzazione di mostre ed eventi culturali; attività che si riveleranno estremamente utili per dar voce al suo progetto artistico.
Le prime esperienze concrete nel mondo dell'arte arrivano dopo i trent'anni, quando inizia la sua attività di restauratrice edile tra Venezia e Bologna che la porta a frequentare un laboratorio di restauro del legno e ad innamorarsi di questo meraviglioso materiale. Abbandona così l'ambito dell'Edile e si dedica totalmente al legno, riuscendo a conseguire anche una rara qualifica in falegnameria. Successivamente, lavora per quasi quattro anni in un centro di Falegnameria e Restauro a Bologna che organizza laboratori e corsi di formazione e dove, grazie agli scarti della falegnameria, incomincia a gettare le fondamenta di quello che poi diventerà il suo lavoro.
L'idea che alla base della sua produzione artistica, infatti, è quella di trasformare gli scarti di una falegnameria in immagini e oggetti: piccole porzioni di legno con diversi spessori che creano forme spigolose e geometriche strutturate su più livelli e sviluppano giochi di luce che ne modificano l'aspetto a seconda del punto di vista di chi le osserva. L'immagine iniziale, arricchita di ombre e di nuove prospettive, sembra quindi uscire dal legno affacciandosi sul mondo e avvicinandosi al committente. Il risultato finale, a volte surreale e poco ordinario, è un prodotto tridimensionale, adattabile sia a oggetti che a complementi d'arredo. Nelle prime produzioni artistiche su legno Valentina si concentra su soggetti, sulle forme e sui colori, con un forte richiamo al mondo marino ispirandosi principalmente a disegni fatti da altre persone.
Nel 2016 decide di tornare in Sardegna, trasferirsi nella campagna dei nonni e trasformare la vecchia cantina in un laboratorio. Qui, ispirata dall'arte sarda e dal lavoro svolto con i bambini, decide di ridefinire il progetto iniziale e trova il suo modo personale di esprimersi anche nel disegno, riprendendo le forme geometriche e togliendo il superfluo, riducendo le immagini quasi all'essenziale e colorandole con colori forti e primari. I suoi nuovi progetti spaziano dall'arte sarda alle icone pop ma rivisitano anche l'arte contemporanea e la ritrattistica. Uno stile unico e ben riconoscibile che le permette di offrire grande spazio alle richieste dei propri committenti che reinterpreta poi attraverso il suo linguaggio artistico.
Oggi Valentina vive a Roma e realizza le sue opere all'interno dell'Anonima Macchienette Lab, un laboratorio condiviso con altri artisti/artigiani in zona Pigneto tornando in Sardegna nei periodi estivi.