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Artigiamo in città - Roma, Via Margutta

Scritto il23/11/2022 da
Love1

Passeggiando nel centro storico di Roma, tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo, nel rione Campo Marzio, verrai catapultato in quella che viene definita “La via degli Artisti”, nome attribuito a Via Margutta sia perchè anticamente era la via degli artigiani, sia per la presenza dei tanti artisti che dagli inizi del ‘900 vi hanno soggiornato. Fu infatti dimora di importanti pittori come Augusto Mussini e Gregorio Maltzeff, ospitando persino un atelier dello scultore veneto Antonio Canova.

Non a caso troviamo qui la "Fontana degli artisti", realizzata nel 1927 su progetto dell'architetto Pietro Lombardi, nella quale, i due mascheroni centrali, uno triste ed uno lieto, simboleggiano l'alterno stato d'animo degli artisti, questi poggiano su mensole applicate a cavalletti da pittore, zampillado il loro debole getto d'acqua in due piccole vasche sottostanti.

Negli anni cinquanta, dopo che alcune scene del film Vacanze romane vennero girate in questa via, al civico 33, divenne una strada esclusiva, residenza di personaggi famosi, tra cui il regista Federico Fellini, le attrici Giulietta Masina ed Anna Magnani, il pittore Giorgio de Chirico, lo scultore Nicola Rubino e la pittrice Novella Parigini.

Oggi molte delle botteghe artigiane, purtroppo, sono state sostituite da Boutique di brand di abbigliamento e da ristoranti alla moda e sono rimaste aperte pochissime realtà artistiche e qualche gallerie d'arte.

A raccontarci come sia avvenuta questa metamorfosi, intorno agli anni ’90, è il Maestro Sandro, proprietario di una delle poche botteghe superstiti, il MARMORARO, al civio 64.

Questo luogo incantato, che brilla di lucentezza propria del Marmo di Carrara, ci trasporta in un viaggio che ha inizio nel 1961 quando il padre Enrico decise di aprire al pubblico.

Ma cosa fa effettivamente il MARMORARO?

Si taratta di un antico mestiere risallente all’epoca rinascimentale ed all’apertura della prima Università dei Marmorari che ha permesso notevoli sviluppi nella realizzazione di opere, oggi famose in ogni parte del globo. Nello specifico, la bottega consente di acquistare dei “post it” di marmo, con frasi motivazionali, simpatiche, allegoriche e talvolta pungenti, ideali da appendere nelle proprie case o per arredare il proprio giardino.

Tutti gli strumenti in esposizione, oggi non più utilizzati, sono la testimonianza dei secoli di lavoro che hanno portato questa professione ad avere un apice di successo che via via, con il nuovo mercato e la chiusura di molte botteghe, va ad affievolirsi.

Il Maestro Sandro, laureato in Architettura, sin da piccolo ha avuto la possibilità di osservare le mani del padre e dello zio, senza mai mettersi effettivamente all’opera ma soltanto utilizzando il buon occhio per imparare, così che alla morte del padre, avvenuta 8 anni fa, ha deciso di portare avanti questa tradizione familiare e artistica che con molta probabilità purtroppo finirà con lui, dato che come ci racconta non sarà portata avanti dai figli.

Basita da come quella magia che rendeva viva questa strada, sia svanita nel giro di qualche decennio, mi son fermata a chiacchierare con lui chiedendogli come mai si sia arrivati a questo punto.

Molto sinceramente, mi ha risposto che le richieste di mercato odierne, la curiosità dell’antico, il gusto stesso delle persone, sia molto cambiato negli anni e la continuità delle tradizioni familiari non perseguite dai figli dei vecchi artigiani, hanno portato così alla chiusura ed alla scomparsa di tantissimi di questi luoghi preziosi.

Certo è che la tradizione del nostro paese, riconosciuta in tutto il mondo ma non celebrata in Italia come dovrebbe, porta le poche botteghe superstiti ad un rischio molto alto di chiusura e con esse alla scomparsa di saperi e tradizioni che rappresentano il nostro splendido patrimonio culturale e artistico.

Proprio per questo “ARTIGIAMO IN CITTA” ha deciso di raccontare e far conoscere i nosti maestri artigiani per tornare a far splendere di luce propria quello che è da secoli parte integrante del nostro saper fare che ci ha reso così grandi nel mondo. Una rubrica, questa, che pubblicheremo la 2a settimana di ogni mese, partendo da Roma per esplorare in seguito altre città italiane.

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